Anche nelle
stagioni autunnali del passato si vedevano periodi di tepori
primaverili, se non addirittura estivi. Prima di arrivare alla
celebre "estate di san Martino" dell'11 novembre, di
questi effimeri ritorni al caldo ne troviamo molti nella meteorologia
popolare dei detti contadini. Ad esempio il 21 ottobre (ieri) con
sant'Orsola si celebrava nelle campagne anche il ritorno ad una
possibile "piccola primavera". Una irregolarità meteo che
si ripeteva verso la fine di ottobre, provocata (proprio come avviene
in questi giorni) da un temporaneo predominio di un anticiclone che
spira aria tiepida sino al Nord Ovest e che ha porta i termometri
anche di sette-otto gradi oltre le massime della norma stagionale.
Una fase gradevole - non fosse per la mancanza delle piogge
d'autunno- ma che non mancherà di finire, come da tradizione, sotto
la spinta dell' Atlantico. E' ciò che avverrà venerdì con
l'estendersi sul Nord Ovest delle nuvole provenienti dalla Francia e
con l'inizio di una pioggia che porterà con sé anche il crollo
delle temperature. D'altronde è ormai il tempo di "san Crispìn
e Crispiniàn" (giovedì), quando "le mosche as na van",
e infatti venerdì sera tutta la regione sarà irrorata dal quinto
assalto, forse quello decisivo, dell'autunno. Le temperature massime
scenderanno di otto-dieci gradi rispetto alle attuali, gelo in quota
e neve sotto i 2000. Ma tra sabato e domenica il tempo migliora.
romano.fulvio@libero.it