ebook di Fulvio Romano

giovedì 18 ottobre 2012

Dalla pioggia di castagne a quella vera? Da Provincia Granda del 12 ottobre 2012



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Dalla pioggia di castagne a quella vera?

Tra le tante attese di pioggia che segnano questo periodo di ormai metà autunno, una almeno è stata soddisfatta. Una soltanto, ma non per questo meno importante di tante altre. Ed è stata la vera e propria pioggia di castagne e di ricci che, soprattutto martedì, ha riempito di sonanti rumori di botti sui rami nudi e sulle ripe pulite il nostro bosco di castagni. Erano almeno tre anni che non succedeva. Da quando cioè la vorace cinipide, il diabolico insetto portato fin sulle nostre dolci balze collinari dai castagni "giapponesi" sciaguratamente importati, ha cominciato a rinsecchire le nostre piante secolari privandoci del piacere rituale di una bella padellata di môndaij, di una fumante scodellata di balòte... Noi abbiamo doppiamente goduto dell'evento perché - manco a farlo apposta- capitava proprio al 9 di ottobre, data dedicata fin dal Medioevo a San Dionigi, il Saint Denis della tradizione transalpina e cisalpina. E abbiamo così ricordato un antico adagio che, pressappoco faceva così: " A san Denìs, a càscô i penìs". E cioè, è nel giorno del martire di Montmartre ( vescovo di Parigi che camminò per sei chilometri con la propria testa mozzata in mano ) che cadono a frotte le castagne, ancora in parte racchiuse nei loro ricci, i "penìs"... Castagne grasse, tonde, lucide e striate che - a parte la nostra romantica soddisfazione, hanno rincuorato i vecchi e i giovani che nonostante la cinipide, non hanno smesso di pulire il loro bosco, di curarlo ad ogni stagione. Tifando a cuore aperto per il freddo gelido febbraiolo e per le piccole coccinelle che avevano il duro compito di debellare la farfallina giapponese. Se questa pioggia salutare c'è stata inutile dire però che le nostre sorgenti aspettano l'altra, di pioggia. Quella vera, che solo l'Atlantico può riportarci - come da sempre avviene- d'autunno. Bene, le notizie ultime sul suo arrivo sono quanto mai contraddittorie. C'è che esagera e chi sopisce, chi parla di diluvi e chi di pioggette senza rilievo. Insomma, ancora una volta le mezze stagioni si rivelano ostiche per il previsore meteo. Le nuvolaglie di queste ore sono limitate alla pianura. Sulle Alpi martedì e mercoledì c'era il sole. Sarà giovedì ad interpretare più seriamente la stagione. Dalla sera, dopo l'addensarsi di nubi, piogge leggere verso le Liguri e sulle pedemontane. Venerdì, ancora piovaschetti locali che privilegiano però il Nord, mentre dalla sera, via quasi le nuvole e attesa di un sabato incline ai Weekend fuoriporta. Così domenica, ma dalla sera aumento della copertura e, lunedì, piogge più convinte, ma specie a Nord del Piemonte, con rinfreschi diffusi e neve alle quote medie (ma solo sull'Ossola?). Una cosa sembra certa. Dalla prossima settimana si cambia registro.
romano.fulvio@libero.it