ebook di Fulvio Romano

martedì 22 dicembre 2015

Emergenza smog

LA STAMPA

Italia

“È una situazione di emergenza

Nessuno ha la bacchetta magica”

Il ministro dell’Ambiente Galletti: per i risultati servono anni

«In certe zone, penso alla Val Padana, quello dello smog da polveri sottili è per ragioni geografiche un problema strutturale. Ma in questi giorni è diventata una vera e propria emergenza. Perché siamo in una situazione climatica emergenziale: il 2015 è l’anno più caldo della storia, e questo dicembre è il mese di dicembre meno piovoso della storia. Questi due elementi rendono la situazione ancor più grave di quello che già sarebbe. Quindi, le misure straordinarie sono inevitabili. Quelle che i Comuni e le Regioni hanno messo in campo in questi giorni».

Ministro Gian Luca Galletti, ma sono risposte sufficienti? «Io credo che operazioni come le targhe alterne, la possibilità di usare mezzi pubblici gratuiti o scontati pubblici in determinati giorni e ore, tenere le strade bagnate e altro ancora, sono interventi che possono compensare una situazione che è di emergenza acuta. Penso che i Comuni abbiano mostrato competenza e responsabilità. Io posso aiutarli in questo momento ad attuare queste misure, e abbiamo varato un fondo di 5 milioni di euro per contribuire alle spese incorse. Sono 5 milioni pronti ad essere rifinanziati qualora ne servissero altri». Torino ha offerto per qualche giorno i mezzi pubblici gratuiti... «Sì, e i primi riscontri sono positivi: c’è stato uno spostamento dal traffico privato a quello pubblico». Ma non teme che questi provvedimenti straordinari si rivelino semplici palliativi? «Qui ci vuole una assunzione di responsabilità da parte di tutti i cittadini. Io più che ai provvedimenti coercitivi credo alla collaborazione e alla responsabilità. A breve io e la collega della Salute Beatrice Lorenzin presenteremo un decalogo che comprende una serie di azioni che ogni cittadino può compiere spontaneamente, senza bisogno né di sanzioni né di multe. Di fronte a un’emergenza di queste proporzioni tutti i cittadini debbono e possono fare la loro parte, con alcune buone prassi che possono essere adottate. Poi è chiaro: so benissimo che questa è una situazione di emergenza, e che non è c’è un provvedimento risolutivo. Non c’è la bacchetta magica, non c’è una misura che risolve il problema dello smog nelle città. Se ci fosse stata, ve lo garantisco, io e i sindaci l’avremmo certamente adottata. E senza alcun indugio».Forse non ci sarà una soluzione magica, ma converrà che ogni giorno o quasi i limiti di legge sullo smog nelle città vengono clamorosamente superati... «Come d’altra parte avviene in altri sedici paesi europei. Non mi fa piacere essere in buona compagnia...» Eppure il superamento di quei limiti ci dice che ogni giorno che passa i cittadini rischiano la loro salute. Si può andare avanti così? «No. Ad esempio, in una prospettiva più ampia ci sono tutte le azioni che abbiamo concordato di attuare nel protocollo di Parigi sul clima. E ci sono le altre misure che stiamo già attuando, che però - bisogna esserne consapevoli - daranno risultati solo nel medio periodo». Ad esempio? «Abbiamo un pacchetto di 130 interventi finanziati con 270 milioni di euro in più anni: si va dallo spostamento dell’asse del trasporto verso un trasporto ecologico, cioè i mezzi elettrici o quelli a biocarburante, i progetti di costruzione delle piste ciclabili, l’ammodernamento dei sistemi di riscaldamento e molto altro ancora. Queste sono le cose che ci possono aiutare a risolvere, ma non si possono realizzare da un giorno all’altro. E intanto, purtroppo, l’unica cosa da fare è affrontare l’emergenza, coinvolgendo però anche i cittadini». 

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roberto giovannini


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