ebook di Fulvio Romano

domenica 16 settembre 2012

Minima animalia. La morte dell'unico fagiano...

Da due giorni il caratteristico verso di un fagiano ravvivava il silenzio della valletta che vede il mare. Gradevole, evocativo di apparizioni antiche di fagiani dalla livrea colorata dietro i bisùn o lungo le strade bianche delle nostre colline e pianure. Qui invece siamo sopra il mare... Il mare è diritto, di fronte a noi ("In salita", come ha intitolato la Postorino un suo bel libro)... Anche la nonna Anna aveva sentito il verso riconoscendolo come di un fagiano... e penso che a lei sia venuto in mente qualche ricordo antico.... Ma il pomeriggio di domenica, verso le quattro, al ripetuto grazioso verso seguì subito un paio di colpi forti di fucile. Poi altri due versi del selvatico e altri due tre spari da cannone... Poi il silenzio... Solo le voci di due che erano i cacciatori e che avevano appena preso il solo, ramingo, unico fagiano della nostra valletta che guarda il mare. Calibri enormi per quella bestiola... Parodia di quella che una volta era la vera caccia, fatta per vivere o sopravvivere, oppure fatta per vero sport, magari graziando all'ultimo la preda...
A parte l'effetto negativo che hanno spari da cannone in una valletta che guarda il mare con un paesino che ha pretese di turismo di qualità, vale di più per la nostra quiete interiore e per l'appeal turistico di un paese il verso grazioso di un fagiano ( o fagiana, chissa') o le urla, gli spari, di due cacciatori della domenica, che arrivano, sparano, uccidono e se ne vanno... ?