martedì 31 luglio 2012
Folklore meteo. San Pietro e i temporali
Il 1° agosto era nell’antico calendario contadino san Pietro in vincoli, e cioè incatenato. Un detto piemontese, riportato dal Sella, mette in relazione questo giorno (in cui tra l’altro, anticamente, si tenevano feste di carattere carnevalesco) con i temporali, tipici del periodo:
"Sàn Péru fa sòrti la mari d ‘nt l’infern”
E cioè, i tuoni del temporale di quel giorno sarebbero i rumori dell’inferno da cui, secondo la leggenda, San Pietro ha ottenuto di far uscire la madre. Curioso tra l’altro il metodo usato: un porro cui si attacca la madre e cui non riescono invece ad attaccarsi le altre dannate a causa dello sfilacciarsi dell’ortaggio.
I temporali possibili del 1° agosto...
La carta previsionale di meteox.com parla di temporali diffusi nel pomeriggio del primo agosto sull’intero arco alpino. E persino sulla Liguria di Ponente. Le Alpi Marittime e Liguri tuttavia dovrebbero essere le meno interessate.
Massime al ribasso ma c'è la cappa...
La foto Eumetsat mostra come sule colline e Alpi occidentali e pianure viciniori insista la famosa "cappa" di nuvolaglia umida che ha caratterizzato a volte l'estate cuneese ( specie negli Anni Settanta). Oggi 31 settembre e san Germano la massima a Cuneo centro è stata di 26,1 (a san Rocco C. 26,9). Minima di 19,7 alle ore 5 (san Rocco 18,2. Umidità min. 44%, max .64%. Più umido, tôfa da cappa grigia, leggere brezze da est che sparapanzano le nuvole sotto il cul di sacco alpino.
Siccità estiva matrigna: solo 58 mm a giugno e luglio
Più che il caldo è la siccità la cifra meteo di questa estate. Tutto il Nord ovest soffre da giugno pere scarse piogge e per la grandine dei temporali.
Basti pensare che la capannina del centro storico di Cuneo ha registrato da giugno a fine luglio soltanto 58 mm di acqua piovana rispetto ai 140 attesi secondo la norma secolare dei primi due mesi estivi
(nella foto il nostro giovane cappero bruciato da sole e siccità)
Basti pensare che la capannina del centro storico di Cuneo ha registrato da giugno a fine luglio soltanto 58 mm di acqua piovana rispetto ai 140 attesi secondo la norma secolare dei primi due mesi estivi
(nella foto il nostro giovane cappero bruciato da sole e siccità)
'L caôd a san German a dà 'l pan 'n man
Folklore meteo. Oggi san Germano, che è quello del IV - V secolo, vescovo di Auxerre (Parigi, boulevard saint Germain, chiesa vicino al Louvre...) e che morì il 31 luglio a Ravenna (il suo corpo arrivò dopo lungo viaggio estivo a Auxerre il 22 settembre !). Il detto, noto tra Borgogna e Piemonte è chiaro: è stagione di calori che fanno bene ai raccolti (specie per quando si mieteva e trebbiava tardi).
Nella foto la statua (XV secolo) di saint Germain nella chiesa di Parigi
Nella foto la statua (XV secolo) di saint Germain nella chiesa di Parigi
E’ stato un luglio caldo ma non da record
Almeno per Cuneo il luglio 2012 è stato caldo sì (22,8°) ma non da record. Prima di questo ci sono almeno 26 luglio più caldi, dal 1877.Citiamo anzitutto il bollente 2006, record dal 1951 con 24,6°, senza dimenticare il luglio del 1928 che raggiunse ben i 25.5° di media!
Quindi niente grancassa sui caldi mai visti, mesi bollenti etc... Siamo tuttavia in un trend di mese caldo di un grado sopra la media storica secolare, e un po’ meno sopra quella degli ultimi, già caldi di per sè, vent’anni.
Nella foto il mese di luglio nel portale medioevale di Saint Ursin di Bourges
30 luglio, una bella giornata estiva, il 31 forse anche
I dati della capannina storica di Cuneo centro confermano la godibilità della giornata di lunedì 30 luglio:
temperatura minima 20,5 gradi alle ore 0.09
temperatura massima 28,9 alle ore 14.35
La capannina di san Rocco ha rilevato: min. 17,1; max 30.
Notiamo che c’è stato un picco di umidità minima giornaliera alle ore 4.31 evidentemente per un alito di Foehn che arrivava da Sud Ovest, direzione prevalente dei venti nella giornata di lunedì.
P.S. Questi i dati di due capannine, una nel centro l’altra verso Borgo. Sarebbe interessante sapere da dove proviene invece il dato pubblicato sul sito di 3B meteo che parla di 14 gradi di minima il 30 a Cuneo!(pezzo firmato da Daniele Berlusconi)
Intanto Eumetsat delle 0,30 di martedì 31 conferma la situazione di cieli sgombri sull’Italia che molti danno interrotta da foschie e nubi pomeridiane dalle Alpi verso le pianure (evidentemente per il fronte che si vede sulla Francia) , ma che potrebbe invece sul Cuneese essere un’altra bella
giornata estiva e basta.
lunedì 30 luglio 2012
Più fresco e bello, da giovedì riprende la canicola.
Situazione favorevole sul Cuneese per chi vuole sole e sempre sole. al massimo qualche nuvola tra domani e mercoledì, mentre da giovedì riprende piemno sole e gran caldo. Le altre province piemontesi appaiono in situazionesimile,ma con possibili temporali domani su Alessandrino orientale e poi su Novarese e Vercellese.
Intanto godiamoci la vista dell'alpe di Chiappera.
Ieri a Cuneo : t. min.18,6, t. max. 28,6
Umidità minima 40%, max 73. Temperature e umidità registrate dalla capannina del centro storico mentre quella dell'Arpa a san Rocco Castagnaretta ha segnato 17,8 e 30,5.
Previsione per oggi a Cuneo centro: min. 19 max 29.
(nella webcam della Provincia delle 7.30: Mamma Bisalta tiene in braccio Cuneo)
Previsione per oggi a Cuneo centro: min. 19 max 29.
(nella webcam della Provincia delle 7.30: Mamma Bisalta tiene in braccio Cuneo)
Diario minimo "Vinguìn". Il Mandorlo.
La foto ha ripreso in primissimo piano il nostro Mandorlo. Va scritto con la maiuscola perché per noi è "il" mandorlo, per antonomasia. Adesso è ridotto a siepe (che curiamo mensilmente sacrificando giovani e teneri virgulti che sarebbero la gioia dei conigli che non abbiamo. Ma un tempo era quanto di più invasivo potesse esistere. Apparteneva allora ad un vicino gentile, Giacômìn (che faceva il miglior Vermentino di Lingueglietta) il quale, quando arrivavamo dal Piemonte e trovavamo la cucina invasa dai rami e dalle foglie del Mandorlo, tagliava pazientemente il di troppo rendendoci così la vista del mare. Poi Giacômìn se ne è andato, e con lui quel Vermentino che sapeva fare, il mandorlo fu reciso alla base e noi scoprimmo così di essere sull'orlo di uno strapiombo quasi sul mare... Poi ci toccò in sorte quel pezzo di terra su cui l'albero affondava radici che ripresero ben presto a produrre foglie, rametti verde pisello e fiori (oltre che mandorle amare). E decidemmo (anzi, decise lui) di tenercelo sì, ma ridotto a siepe. Così non ci toglie il mare e fa il suo discreto mestiere di siepe. Intanto, noi ci siamo abituati a vivere su di uno strapiombo sul mare.
À la Sainte-Juliette, l'été est en fête.
Good Morning Estate! Come non salutare questa giornata di fine luglio con il proverbio del giorno (questa volta dei nostri cugini francesi) che evoca una sainte-Juliette forse solo per far la rima con Fête... Oggi l'e state è veramente in festa, Giulietta o non. Sole ovunque (tranne che al Nord Est), calori che si sperano sostenuti ma moderati. Continua la Bella Estate...
L'Italia pulita, solo qualche nube a Nord Est
L'ultima immagine satellitare (un quarto d'ora fa) mostra uno stivale pulito, senza nuvole importanti se non qualche disturbo a Nord Est...
domenica 29 luglio 2012
Belle di notte della nostra balza di Ponente
La sera, poco dopo il tramonto, si aprono sulla ripa che ci costeggia a Lingueglietta le Belle di notte . Mirabilis Japala le chiamò Limmeo nel '700, ma le conosciamo qui da noi già dal '500 e a noi piace pensare che su questa balza di Ponente ligure siano arrivate con i pirati "turchi" (che erano poi in gran parte di origine calabra) che verso la metà del XVI scorrazzavano tra Tolone e Savona. Da allora continuano a spuntate con i primi caldi estivi sulle ripe ricche di humus e a sbocciare (rigorosamente senza il sole) in colori di vita che vanno dal giallo al cremisi. In genere la fioritura inizia con la canicola e non a caso alcune leggende le collegano a Sirio (Canis maior) che
con la canicola ha a che fare eccome.
con la canicola ha a che fare eccome.
Verso un lunedì al sole e più fresco
Pausa atlantica tra oggi e domani. Poi nuovi temporali verso settentrione prima e poi anche Basso Piemonte quando risale aria calda e umida dal Ligure.. Giovedì risale in cattedra l'Africano...
Folklore Meteo. La Canicola e la Caccia selvaggia.
Se d'improvviso sentite un forte vento e un latrare disperato ed arrabbiato di cani forse state per assistere alla mitica "Caccia selvaggia" o Infernale, descritta da Dante, Boccaccio e presente anche nel folklore delle nostre Alpi occitane. Una muta di cani inferocita che insegue animali o fanciulle ed accompagna a volte cortei cavallereschi di eroi della mitologia pagana, da re Artù ad Ercole, dal barone Castiglione ad Orione. Bene la Caccia ci viene in mente perché dal 22 siamo nei giorni canicolari (che dureranno fino al 23 agosto) e sappiamo tutti perché. Levata eliaca di Sirio, Sirio il Canis maior che segue il gigante Orione (ripassate la mappa celeste... etc. Curioso che in questi giorni i nostri avi occitano provenzali fossero usi "dounè la sautissa ai can", "Dounà la saucisso" ai cani. Nulla di male, se non lo spreco, se non fosse che la salsiccia donata ai cani era avvelenata e lo scopo rituale era quello di uccidere i cani. Forse in ricordo del fatto che i nostri Romani consideravano i giorni canicolari come infausti, perchè di caldo all'eccesso e quindi sacrificavano nell'occasione un povero cane. Così, anche i nostri uccidevano ritualmente i cani che immaginavano accompagnare nella Caccia selvaggia i vari Re Artù, Orione, Ercole, perché - dimenticavamo di dire - chi assisteva alla Caccia, poco dopo moriva a sua volta...
Qualche nuvola solo sul Ponente... con rèfoli ristoratori .
Rèfoli che fanno pensare a possibile temporale, mentre invece al momento cieli sgombri sul Piemonte Sud con nembi cumuli solo sulle Alpi... L'Atlantico scorrerà via già da oggi?
L'Atlantico passa sopra, mattinata al sole limpido
Sole splendido su Granda e Basso Piemonte. L' Atlantico sembra orientato a risparmiarci da temporali e grandini... Qualche nuvola transita sotto, dal Ponente, ma anche qui sole prevale e caldo aumenta.
-presa Eumetsat delle 8
- corso Nizza e Dante invasi dal sole (provincia di CN)
-presa Eumetsat delle 8
- corso Nizza e Dante invasi dal sole (provincia di CN)
I temporali si allontanano o vanno a Nord del Po
La carta Eumetsat descrive il
progressivo spostarsi dell'area temporalesca, così come fa la carta dei fulmini (in rosso). Anche se l'offensiva atlantica non è esaurita (anzi oggi peggiora nelle
province settentrionali) le prospettive sono oggi quelle di
nuvole sulle Alpi con qualche piovasco ma con la tendenza verso in sereno che dovrebbe imporsi domani con temperature meno afose grazie alla
ventilazione occidentale.
progressivo spostarsi dell'area temporalesca, così come fa la carta dei fulmini (in rosso). Anche se l'offensiva atlantica non è esaurita (anzi oggi peggiora nelle
province settentrionali) le prospettive sono oggi quelle di
nuvole sulle Alpi con qualche piovasco ma con la tendenza verso in sereno che dovrebbe imporsi domani con temperature meno afose grazie alla
ventilazione occidentale.
sabato 28 luglio 2012
Quando la Bretagna passò dall'Orso al Leone...
Oggi è san Samson e al monaco gallese che vangelizzò la Bretagna facendone una nazione è legata una storia che probabilmente sia Gaignebet che Pastoureau comoscevano o conoscono ( siamo lontani dai nostri libri...). La leggenda più famosa di Samson è quella del Leone che domò, storia che solitamente viene spiegata con l'analogia con le fatiche di Sansone... Abbiamo un'altra interpretazione che abbiamo cercato di verificare in situ. In Bretagna è presente un remoto ricordo dell'antico culto dell' orso: ad esempio nel portale della chiesa di Saint Ursin a Bourges..
Ma per il resto ad un certo punto detto ricordo sembra svanire. Ecco la storia di Samsom e il Leone simbolizza forse proprio la sostituzione dell'animale mitico ursino con il leone della nuova tradizione cavalleresca.
Ma per il resto ad un certo punto detto ricordo sembra svanire. Ecco la storia di Samsom e il Leone simbolizza forse proprio la sostituzione dell'animale mitico ursino con il leone della nuova tradizione cavalleresca.
L'Atlantico preme...
L'immagine Eumetsat chiarisce bene cosa intendesse nell'800 Francesco Denza quando parlava di baluardo alpino... E dire che allora satelliti nisba...
Good Morning Estate, pur con qualche temporale...
Le nuvole premono contro il nostro "baluardo alpino" (Francesco Denza), sulle Terre Alte (Cuneo, verso Nord-Est) e sul Ponente ligure (Lingueglietta), ma è estate e un po' di Atlantico ci sta...continuerà anche oggi e fino a stanotte, poi riprende l'Africa, ma temperata da più moderati contributi. Good Morning estate nostra!
Meteo Folklore. A san Sansôn 'l temp l' è bôn...
San Sansone, o meglio Saint Samson, è quasi sconosciuto da noi. Non è il santo siciliano, parliamo del santo bretone, anzi gallese, che contribuì insieme ad altri sei santi a fondare la nazione bretone. Eppure una traccia di questo monaco di Dol ci pare di averla intuìta dalle nostre parti. O forse no, è solo che volevamo a tutti i costi trovarla, questa traccia. Propaggini verso il mare delle Marittime ( o liguri che dir si voglia), tra la val Roya e il balcone di Marta c'è la bassa di Sanson ( o di Samson). Perché questo toponimo? Forse è la vicinanz
a della cima di Marta e del suo Balcone a spiegarcene l'origine calendariale. Samson è il 28 luglio, Marta il 29. Non è che la civiltà pastorale di quelle lande volesse celebrare in un unicum una diade calendariale tipicamente estiva? E infati il detto, presente in tutta l'area che va fino in Francia recitava: A san Sansôn 'l temp l'è bôn...
(nella foto di Alpi liguri, da Marta verso la valle Argentina)
a della cima di Marta e del suo Balcone a spiegarcene l'origine calendariale. Samson è il 28 luglio, Marta il 29. Non è che la civiltà pastorale di quelle lande volesse celebrare in un unicum una diade calendariale tipicamente estiva? E infati il detto, presente in tutta l'area che va fino in Francia recitava: A san Sansôn 'l temp l'è bôn...
(nella foto di Alpi liguri, da Marta verso la valle Argentina)
La nostra estate alpina e mediterranea.
Soltanto da pochi giorni abbiamo ritrovato, sulla balza di collina che ci è cara, l'estate nostra. Che non è quella degli ultimi -a tratti asfissianti - vent'anni che hanno esasperato i calori facendoli sembrare più da deserto libico piuttosto che da retroterra mediterraneo. Né tantomeno è quella di quegli anni in cui l'estate veniva sostituita da un pot-pourri di afe umide e cieli di ardesia che parevano pesare sulla testa come una lastra cimiteriale. Insomma, l' estate che abbiamo ritrovato non è né quella africana del ventennio del Riscaldamento globale, né quella umertosa, padana, fatta di suggestioni letterarie, magari belle, ma che che non ci appartenevano. No, l'estate di questi giorni -perché è di questa che stiamo parlando- è la nostra estate alpino-mediterranea, quella che metteva insieme, in un unico sogno visionario, la prateria bianca di asfodelo del Valasco e le sue acque dove ci rinfrescavamo i piedi dopo il Malinvern e i Laghi di Valscura, con le rocce rosse dei Balzi Rossi da cui ci rinfrancavamo dopo il serpentone sudato della val Roya. Ce lo dice l'orto asciutto ma che pare contento di aver ritrovato secchezze antiche, ce lo dice la buddleia, di nuovo ricoperta e circondata dalle farfalle, ce lo dicono soprattutto i ramassìn sopravvissuti alla grandinata di quel lunedì e che sono radi, ma belli e grossi. È un'estate che ci viene finalmente regalata dal ritorno dell'Anticiclone delle Azzorre che, dopo aver a lungo latitato, è arrivato sfruttando la scia di un' ultima perturbazione bretone che è scivolata sull'Alto Piemonte. E il dominio rinnovato dell'alta pressione della bella estate è destinato a durare ancora un bel po', visto che anche la prima parte della prossima settima almeno sarà sotto il suo grazioso ombrello protettivo. Tranne nel fine settimana, in cui - a partire da venerdì - un'infiltrazione atlantica settentrionale riuscirà a complicare un po' il tempo, ma soprattutto nelle province settentrionali, con la Granda che appare più al riparo, ma non è detto. Era un momento delicato, quello attorno a santa Maddalena, per le campagne medioevali. Il timore era per le piogge intense e prolungate che guastassero i lavori delle mietiture. Si sprecano così i degti popolari che esorcizzano con le loro rime le poggie devastanti, temute soprattutto nel giorno della Maddalena. Non sarà così, per fortuna. Infatti aI momento la maggior esposizione a questo maltempo sembra essere tra venerdì e sabato, ma soprattutto sulle Alpi. Da domenica e lunedì riprende il dominio azzorriano e la bella estate alpino-mediterranea potrà continuare.
(foto da parks.it)
(foto da parks.it)
venerdì 27 luglio 2012
Il temporalone è arrivato...
Con un leggero anticipo sulle previsioni il temporale atlantico è scoppiato sul Cuneese verso le 16. Goccioni fitti, tuoni, circa tre millimetri di acqua, da Cuneo a Mondovì passando per Boves dove l'evento è stato gagliardo. La spira atlantica che è riuscita a valicare le Alpi condizionerà il tempo fino a questa sera- notte, massimo domani mattina. Intanto massime sempre sopra i 30 gradi...
(nella foto di Punto Cuneo, la pioggia batte su via Roma).
(nella foto di Punto Cuneo, la pioggia batte su via Roma).
Ecco la spira atlantica che ci investirà domani.
La foto di mezz'ora fa di Eumetsat evidenzia l'ampia spira di origine atlantica che, superata la Normandia e il Centro francese, tra stanotte e domani investirà le Alpi. Temporali e grandine previsti a nord del Po.
Collina di monte, collina di mare.
L'Anticiclone africano domina anche sulla nostra collina di mare. A dire il vero sembrerebbe che da qualche anno il clima del Ponente sia peggiorato. Un tempo, quando da noi si gelava e la neve copriva tutto, qui c'erano profumi di arancio e sapori di carciofo che trovavamo anche nell'olio giallo di prima spremitura. Da qualche anno invece da noi c'è il Foehn che serenizza il cielo e dà profumi inverosimili di prima vera, e qui al contrario le nebbie basse umidizzano tutto e sembra che il nostro inverno si sia portato qui. Insomma, col prevalee dell'alternarsi di flussi atlantici che da noi portano Foehn e Africano che arriva anche fino a noi, la Riviera sembrava essersi spostata al di qua delle Alpi.
Ma qui rimane la magia dei due-tre mesi in cui il mare (nonostante l'affollamento delle rive) soffia rèfolo di "vento largo", quello che allarga la visione della testa.
(foto con Skyline della nostra collina di Ponente).
Ma qui rimane la magia dei due-tre mesi in cui il mare (nonostante l'affollamento delle rive) soffia rèfolo di "vento largo", quello che allarga la visione della testa.
(foto con Skyline della nostra collina di Ponente).
Folklore meteo. I Sette Dormienti di Efeso che raddrizzano il tempo.
Il ventisette luglio è oggi dedicato a Caterina d'Alessandria, personaggio interessante, quasi sempre raffigurato negli affreschi quattrocenteschi delle nostre cappelle. Ma vogliamo qui parlare di una dedicazione più antica del 27 luglio, quella ai Sette Dormienti di Efeso. Un detto popolare poco conosciuto ce lo suggerisce:
“I Sèt ‘N Dourmentà a radrissou ‘l temp ‘d l’ istà”
Lo scorso anno successe proprio questo. Il 27 luglio girò finalmente l'aria e dopo un luglio capriccioso e fresco quasi come settembre cominciò l'estate delle ferie.
Ma chi erano i Sette Dormienti di Efeso? La festa del 27 luglio era dedicata ai sette soldati cristiani che per sfuggire all’abiura dall’amato Cristianesimo si rifugiarono in una grotta dove rimasero addormentati per 200 anni. Sette abitatori di una caverna che preferirono poi rimanervi per sempre (morendo veramente) dopo aver scoperto che nei 200 anni del loro sonno quel Cristianesimo che prima era osteggiato e perseguitato era ormai ovunque diffuso e istituzionalizzato… Un racconto che ha una morale originale e che allude a storie remote e arcane, il cui centro è però la caverna dove i Dormienti trovano rifugio. A noi qui interessa per il suo risvolto preditorio: chissa' che l'estate sia ormai definitivamente raddrizzata, come dicevano i nostri vecchi pensando ai Sette Dormienti.
(nella miniatura i Sette nella grotta)
“I Sèt ‘N Dourmentà a radrissou ‘l temp ‘d l’ istà”
Lo scorso anno successe proprio questo. Il 27 luglio girò finalmente l'aria e dopo un luglio capriccioso e fresco quasi come settembre cominciò l'estate delle ferie.
Ma chi erano i Sette Dormienti di Efeso? La festa del 27 luglio era dedicata ai sette soldati cristiani che per sfuggire all’abiura dall’amato Cristianesimo si rifugiarono in una grotta dove rimasero addormentati per 200 anni. Sette abitatori di una caverna che preferirono poi rimanervi per sempre (morendo veramente) dopo aver scoperto che nei 200 anni del loro sonno quel Cristianesimo che prima era osteggiato e perseguitato era ormai ovunque diffuso e istituzionalizzato… Un racconto che ha una morale originale e che allude a storie remote e arcane, il cui centro è però la caverna dove i Dormienti trovano rifugio. A noi qui interessa per il suo risvolto preditorio: chissa' che l'estate sia ormai definitivamente raddrizzata, come dicevano i nostri vecchi pensando ai Sette Dormienti.
(nella miniatura i Sette nella grotta)
Oggi ancora caldo, dove piove sabato...
Giovedì dopo che si è calmato il Foehn le colonnine hanno sostato attorno ai 30 gradi e a 17 nelle minime. Questo nel Cuneese, ché nelle altre zone piemontesi i gradi sono stati di più... Oggi venerdì temperature analoghe, mentre un parziale cedimento dell'Africano permetterà ad un soffio perturbato occidentale di superare le Alpi nella notte con sabato portando però piogge temporalesche soprattutto a Nord del Po. Anche le Marittime saranno preda di nuvole che nel pomeriggio di sabato sconfineranno verso le pianure vicine. In questo caso non si spera nella pioggia (nonostante la siccità) perché l'aria caldo umida che nel frattempo si è formata con lo scontro con gli umori atlantico potrebbe scatenare brevi ma intensi temporali con grandine. Vi proponiamo la carta previsionale di meteox.com che tenta di stabilire dove ci sarà sabato tra le 17 e le 20 copertura nuvolosa...
giovedì 26 luglio 2012
Diario di collina. Le prime patate.
Tripudio naturale sulla collina che ci è cara. Raccogliamo le prime patate (siamo oltre i 700 m) e osserviamo compiaciuti le nostre ortensie selvagge. Così come l'albero delle farfalle e la vallata attraverso i finestrini antichi... Gaudeamus igitur.
Foklore meteo. Sant’Anna e la pioggia.
La trebbiatura del grano, che doveva essere fatta entro santa Maddalena (22 luglio) in realtà proseguiva anche sino a fine mese. Ma era fatto divieto assoluto di lavorare nei campi nel giorno di sant’Anna, santa venerata in tutta la Provenza-Occitania e nel nostro Piemonte dalle donne sterili o non ancora madri. Trasgredire al divieto voleva dire subire le ire del cielo, in questo caso soprattutto in senso meteo e non tanto divino... :
“Fau pà caucà lou jour de Sancto Ano
Que se poudrìa fachà
E descadena uno grosso chavano”.
(NOn bisogna trebbiare il giorno di sant’Anna perché potrebbe arrabbiarsi e scatenare un grosso temporale...).
Così anche sant’Anna era invocata contro i pericoli della pioggia improvvisa, dei fulmini e della grandine:
“Santo Ano aparo dou tròn e de la grelo”
(sant’Anna proteggici dal fulmine e dalla grandine).
Tuttavia, temporale o non, la pioggia era comunque attesa in questi giorni di fine luglio:
“Se plou per Sant’Ano
L’aigo es uno mano”.
(Se piove per sant’Anna l’acqua è una manna).
Infatti le siccità luglienghe erano anche allora diffuse (Riscaldamento o non) e tutti i detti del periodo invocano i santi per indurli a far piovere o per far loro smettere i diluvi. Interessante un detto nostro, variante del precedente, riportato da Euclide Milano:
“S’a pieuv a sant’Ana l’è mana,
s’a pieuv a san Lorens l’è temp,
s’a pieuv a san Bertromè fict-la ’n tel daré”
Stupendo. C’è tutta l’arguzia montanaro-contadina di un tempo: la calendarizzazione degli eventi meteo, la loro influenza benigna o maligna sui campi, la volgarità non-volgare popolana: "fict-la ’n tel darè" non ha bisogno di traduzioni.
(nella foto il
santuario di sant’Anna di Vinadio e il colle della Lommbarda (webcam)
Massima record: 31,5, battuto il 2006.
Grazie anche ai rèfoli di Foehn che dopo mezzogiorno inondavano la Granda (24% di umidità alle 15.23), il 25 luglio 2012 è stato il più caldo dal 1951
Battuto il precedente primato del 2006 (30,4) che a sua volta aveva superato il valore del 1985 (29,9: sono tutti dati della capannina storica). Risultati eccezionali in tutto il Piemonte: Alessandria 37,2 (!), Vercelli 34,7, Asti 34,2.
E non è finita. Ci attendono almeno altre 48 ore di fuoco. Estate africana...
Osservate l' immagine Meteosat di poco fa: l'Africano soffia da Sud Ovest e spinge in là il ciclone finnico, ormai esausto.
Battuto il precedente primato del 2006 (30,4) che a sua volta aveva superato il valore del 1985 (29,9: sono tutti dati della capannina storica). Risultati eccezionali in tutto il Piemonte: Alessandria 37,2 (!), Vercelli 34,7, Asti 34,2.
E non è finita. Ci attendono almeno altre 48 ore di fuoco. Estate africana...
Osservate l' immagine Meteosat di poco fa: l'Africano soffia da Sud Ovest e spinge in là il ciclone finnico, ormai esausto.
mercoledì 25 luglio 2012
Dove farà caldo venerdì e dove pioverà sabato
Le due carte previsionali di meteox.com ci chiariscono come venerdì tutta la valle padana arriverà a 35 e più gradi, mentre le nostre terre alte saranno attorno ai 30 o anche un po' meno. La seconda ipotizza i temporali di sabato. come si vede la fascia del Basso Piemonte appare più protetta.
San Giacomo, la pioggia e il Cammino...
Per san Giacomo e sant’Anna si aspettava la pioggia: “San Giacô a riemp la bôta e sant’Ana la destôpa...” San Giacomo riempie la bottiglia e sant’Anna la stappa. Ma oggi è san Giacomo, che sarebbe poi il Maggiore, per distinguerlo dal Minore, festeggiato il 1° maggio. Una curiosità: è a san Giacomo Minore che si riferisce il detto francese per cui:”Saint Jacques pluvieux, les glands malheureux...”. Perché le ghiande fioriscono a maggio ed è in quella fase che la pioggia sarebbe dannosa. No, san Giacomo Maggiore è il Santiago di Compostella (e cioè Sant’Iago dei castigliani) verso cui era rivolto il “cammino”, il pellegrinaggio vivo ancora oggi. L’apostolo (uno dei primi) che fu martirizzato con decapitazione e che viene raffigurato in genere con il cappello di pellegrino (anche se non bisogna confonderlo con Romeo o Romain), il bastone a Tau e la conchiglia. A dire il vero non è che da noi ci siano tante raffigurazioni del santo o tante cappelle. Viene in genere raffigurato, negli affreschi quattrocenteschi delle nostre chiese, insieme agli altri apostoli, con qualche eccezione. Ricordiamo il san Martino di Lignera in val Bormida, piuttosto che la cappella di san Salvatore di Macra (qui riprodotto), in val Maira. Vi sono poi due belle scene del miracolo di san Domingo della Calzada, in cui interviene il Santo a sorreggere il ragazzo ingiustamente impiccato mentre si recava a Compostela con i genitori: la prima nella cappella di san Bernardo di Piozzo, la seconda nella cappella di sant’Anna di Niella Tanaro. Ma se anche le nostre strade erano percorse dai pellegrini di Santiago, non dimentichiamo che una strada celeste indicava nei cieli sereni estivi la strada verso il santuario spagnolo. Ed era “La strà ‘d san Giacô” e cioè la Via Lattea che ancora si vede a stento soltanto quando il cielo è serenissimo.
Ore 5: Alba con Venere e Giove
Orizzonte Est alle 5. Alta sull'orizzonte Venere (a 0,5 unità astronomiche). Poco più in alto a destra Giove ( a 5,6 UA).
È tornato l'Africano, le temperature salgono...
Foto satellitare che mostra l'avanzare del ritorno anticiclonico africano, mentre le temperature del Nord Ovest sono aumentate di quattro-cinque valori. Ci aspettiamo una giornata di normale calda estate.
martedì 24 luglio 2012
Folklore meteo: Per santo Crestino au blad truco l’esquino.
Il detto meteorologico del 24 luglio è dedicato a santa Cristina. Ed è un detto occitano - provenzale:
“Per santo Crestino au blad truco l’esquino”
Che significa: A santa Cristina, rompi la schiena al grano... E cioè taglialo, perché ormai è più che maturo.
Santa Cristina, patrona dei mugnai, era invocata contro le inondazioni e molte sono le fontane (sacre da tempi immemori e precristiani) a lei dedicate che si ritenevano benefiche se non guaritrici di molti malanni. Ad esempio, quella di Solliès-Pont , nel Var occitano, era considerata speciale per il male agli occhi.
Il blad, il grano del detto ci ricorda il miracolo del grano, raffigurato anche a san Fiorenzo di Bastia (vedi particolare) e nel magnifico portale di Saint-Ursin a Bourges (XII secolo), là dove è riprodotto il mese di luglio nel calendario agricolo raffigurato nel timpano (vedi riproduzione).
Le spire di Helgi (già Circe) si sfilacciano, il Nord Ovest al sole!
Di colpo alle 14 cielo libero, sole caldo (siamo in crescita, già oltre i 26 con umidità sul 50%). Helgi si sposta verso Sud Est e vanisce la coltre sopra il nostro cul di sacco alpino. Adesso è di nuovo il turno dell'Africano, ma su di noi al Nord Ovest dovrebbe spiare a tratti un rinfrescante rèfolo da Nord Est che impedirà il soffoco...
Ancora le spire di Helgi proprio nel cul di sacco alpino...
Stanotte a Cuneo città minima di 17,2 gradi (non molto diversa da quella di San Rocco Castagnaretta, che ieri era invece più bassa grazie all’effetto campagna)con umidità attuale al 53%. La carta Eumetsat di poco fa evidenzia bene come un batuffolo di nuvole sosti pacatamente nel nostro cul di sacco alpino...E non sembra ancora intenzionataa dissolversi. Aspetta l’offensiva africana che inizierà domani e che doivrebbe farci tornare (da questo autunno precoce) all’estate nostra cuneese e mediterranea. Temperature previste per mercole
dì, minima di 15 (più bassa), massima di 27. Giovedì minima risale a 17 e massime verso i 28-30 gradi e così fino a venerdì. Poi si vede.
Helgi sull'Italia con temperature da metà settembre...
La foto Eumetsat delle 0,30 ben evidenzia la salda collocazione del vortice perturbato finlandese sull'Italia, con le sue più periferiche propaggini che arrivano sino al Piemonte e alla Granda. Le temperature medie sono attorno ai 16 gradi e cioè ad un livello che di norma si raggiunge soltanto a metà settembre. Tra parentesi ci pare di poter dire che il nomignolo di Circe attribuito dal sito ilmeteo al vortice non appare adeguato. Meglio sarebbe stato chiamarlo Helgi dal nome dell'eroe mitico finlandese (che, tra parentesi, si reincarna più volte...). La presenza estiva di Helgi è piuttosto rara, ma anche lo scorso anno avvenne qualcosa di simile, con medie attorno ai 16 e piogge fredde che provocarono danni alle colture. Comunque Helgi è tenace e sembra volersi fermare su di noi fino a mercoledì. Poi sarà di nuovo la volta del nostro vecchio Africano (e per cortesia che non si inventino di nuovo, a sproposito, qualche nome fuori luogo...)
lunedì 23 luglio 2012
Lingueglietta, la pala del Carrega rubata dall’altare di san Clemente.
San Clemente non è il patrono di Lingueglietta (la festa patronale è la Madonna dell'8 settembre), ma è un santo molto venerato dagli anziani del paese. Le sue spoglie (che, probabilmente, sono i resti di qualche martire sepolto nelle catacombe romane e poi "adottato" come san Clemente dalla Comunità vinguina) vi arrivarono nel 1761 con una solenne cerimonia. L'altare dove vengono conservate e venerate (con una unica esposizione annuale)era decorato da una bella pala su supporto metallico in colori smaltati attribuita alla scuola dei Carrega, che operarono nella chiesa parrocchiale di santa Maria . La pala venne trafugata (in una"notte buia e di vento tempestoso", come ci riferì poi la Fifina) credo nel 1989 o giù di lì. In seguito il parroco di allora, don Scalogno, ci disse che forse era stata ritrovata. Ma non se ne seppe in realtà più nulla. Per fortuna avevamo già fotografato a colori la pala, grazie alla cortesia di don Scalogno che aveva scostato la tendina di broccato rosso che la nascondeva permettendoci così di riprenderla con una diapositiva, un 35 mm. di apertura e il flash. A quanto ci risulta questa è l'unica immagine a colori della pala di san Clemente e la offriamo volentieri ai nostri visitatori.
(foto di Gloria e Fulvio Romano)
Fa fresco "grazie" a Circe. E' un quasi record della massima bassa...
Oggi a Cuneo città minima di 13,7gradi alle ore 3.09; massima di 19,3 alle 13,59. Quasi uguagliato un record storico che risale al 23 luglio del 1979, quando la massima fu di 19,2! Per la minima siamo invece lontani dal gelo del 1976, quando non si superarono i 9,2 gradi. Così come siamo anche distanti dai 17,8 gradi che si toccarono l’anno scorso a luglio, ma nel giorno 27, mentre oggi abbiamo uguagliato la minima di 13,7 del 25 luglio, sempre del 2011.
(nella nostra foto le nuvole si addensano ancora sulla Bisalta vista di lato)
(nella nostra foto le nuvole si addensano ancora sulla Bisalta vista di lato)
Iscriviti a:
Post (Atom)