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venerdì 15 marzo 2013

Grillo: il PD si tagli le indennità

... A quanto sembra è questo il nodo centrale...

Da La Stampa

Grillo: il Pd si tagli le indennità


La provocazione: i nostri parlamentari si ridurranno lo stipendio come in Sicilia, anche loro facciano altrettanto


Dopo i rimborsi elettorali, l’indennità dei parlamentari. La lingua di Beppe Grillo batte sempre lì, dove il dente di Pier Luigi Bersani duole: i costi della politica. Tre giorni dopo l’invito «Bersani firma qui», arriva «Bersani falli firmare»: l’iniziativa per chiedere a deputati e senatori del Pd di tagliarsi lo stipendio come annunciano di fare i loro colleghi grillini. Di più: «I parlamentari che decideranno di autoridursi lo stipendio saranno menzionati sul blog».

«L’indennità parlamentare del cittadino portavoce del MoVimento 5 Stelle - scrive Grillo sul suo blog - sarà di 5 mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi percepiti da tutti gli altri parlamentari». Ad essere precisi, l’importo dell’indennità è leggermente inferiore (10.435 euro alla Camera e 10.385,31 al Senato). Poco cambia, quel che è certo è che l’indennità netta dei grillini sarà di 2.500 euro contro i 5 mila dei loro colleghi.

Ma il parlamentare italiano non «vive» di sola indennità, anzi. Tra le voci del «trattamento economico» ci sono la diaria, il rimborso spese per i collaboratori, quello per le spese di viaggio (anche se in Italia i parlamentari viaggiano gratis su treni, autostrade, navi ed aerei) e tremila euro l’anno per le spese telefoniche. Tolte le ritenute e la quota accantonata per l’assegno di fine mandato (che i grillini annunciano di voler lasciare nelle casse pubbliche), un onorevole può arrivare a incassare fino a più di 12 mila euro al mese. Un onorevole-cittadino del M5S poco meno di dieci mila euro.

La questione era già stata affrontata nel corso dei primi summit a Roma dei neo-eletti, ma alla fine si è deciso di non tagliare le altre voci. Lo conferma un Post Scriptum sul blog di Grillo: «I parlamentari del M5S avranno comunque diritto ad altre voci di rimborso». E via con l’elenco già citato, ma con una precisazione: «Ogni spesa dovrà però essere giustificata, rendicontata e pubblicata online».

Per il leader del M5S, il taglio porterà a «un risparmio per loo Stato di oltre 12 milioni di euro l’anno». Ma prima di arrivare a quella cifra la strada è lunga non basterà la buona volontà dei parlamentari: serve una legge. In Sicilia, per esempio, funziona così: i consiglieri 5 Stelle ricevono l’intero importo dell’indennità, trattengono 2.500 euro (oltre ai rimborsi spese) e versano il resto su un apposito conto che, dopo l’approvazione della legge di stabilità, verrà utilizzato per finanziare un progetto di microcredito per le imprese. Così facendo, però, nella loro dichiarazione dei redditi finisce anche la quota a cui successivamente rinunciano e su quella dovrebbero pagare le imposte. «Serve un intervento legislativo per risolvere questo problema» spiegano dal gruppo M5S dell’Ars. Nell’attesa, nessun parlamentare del Pd ha aderito all’invito di Grillo.

marco bresolin

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