Orsola, la guida delle Undicimila vergini (!) verso Roma e poi verso il martirio ad opera del terribile Attila, è l'esempio tipico delle leggende fantasiose che sono alla base di tanta tradizione cultuale...
Le undicimila vergini e la stessa Orsola probabilmente non sono mai esistite, ma non per questo hanno mancato di agire nella vita, nelle opere (le Orsoline) e nelle fantasie contadine...
Soprattutto, la sua data calendariale il 21 ottobre, ha da sempre segnato nella civiltà contadina europea uno di quei momenti di pausa della marcia di avvicinamento verso l'inverno (l'Orso...) che ritroveremo poi soprattutto con la piccola estate di san Martino dell' 11 novembre.
Insomma, era convinzione che attorno al 21 di ottobre il freddo "rinculasse", come osservava questo detto francese:
"A la Sainte-Ursule,
Le froid recule."
E ciò per uno di quei fenomeni meteo che anche oggi si ripropongono ( la rimonta di un anticiclone africano).
Cosicché il nome di Orsola alludeva ad un fugace e effimero ritorno alle dolcezze della primavera:
"A la Sainte-Ursule, le temps
Parfois est un petit printemps"
riproduco qui un particolare di un polittico di Pieter Van de Woestijne con la Santa (sull'Orso) che ispira la preghiera di un'orsolina (XV sec).