"FRA TERRA E CIELO"
a cura di FULVIO ROMANO
San Frediàn” riporta il freddo, ma non la neve al “piàn”
“Nôvember a va 'n campagna e despeuja la castagna”. È la cantilena che recitavamo lunedì mentre ci addentravamo nel bosco della costa collinare che ci è cara. Affondavamo piedi e scarpe dentro un fitto, aranciato, bronzeo e leggero letto di foglie dei castagni, cadute nei giorni sotto le scosse delle piogge e dei primi geli. Di tanto in tanto, trovavamo e facevamo rotolare con la suola qualche marrone sopravvissuto agli uomini e alle bestie. Fin dopo san Martino. Al limitare del bosco, dove arriva in genere il sole pieno dell'estate, tra le foglie, abbiamo scoperto le ultime pere della stagione. Sono le antiche “Gôdôn”, varietà residuale delle povere cene dei “Tetti” della nostra collina quando, con qualche frutto cotto nel vino ed arricchito con un po' di cannella e un chiodo di garofano, si imbandiva con allegria un pasto parco, povero anzi, ma salutare. Castagne “balote”e “gôdôn 'd la Rôera” (e cioè: di Rivoira), cosa di più autentico ed “archeologico” potremmo offrire oggi ai nostri amici? Conserveremo con cura quella pianta ultracentenaria, di probabile origine francese, rugosa e contorta ma ben viva, perché le è legato un pezzo di storia di emigrazioni oltralpe del nostro casotto e dell'intera collina. La riflessione successiva, che condividiamo qui con voi, era sull'arrivo della neve che coprirà questa distesa morbida di foglie. La tradizione è chiara: “ San Frediàn, la fiòca al mônt e al piàn”... San Frediano, mitico patrono di Lucca, dove deviò un fiume per togliere la malaria, già nel nome ( che deriva da “Frigidarius”, e cioè dal “freddo”), indica la cifra meteo della stagione non più autunnale ma quasi invernale ormai. A differenza del 2015, quest'anno è così. In questo novembre abbiamo già assaggiato un po' di tutto: caldi improvvisi, freddi taglienti e nevi , prima sopra i 600 e poi sopra i 1200 (domenica notte scorsa). Ma una cosa è già evidente: la differenza con l'autunno dello scorso anno, e con la sua prolungata “estate di San Martino”. Allora: San Frediano porta la neve? Sembrerebbe proprio di no. In pianura almeno, ché in quota ormai la stagione è quella. Dopo le nebbie che hanno offuscato il sereno di martedì, dopo il cielo più limpido di mercoledì, ecco che da giovedì sera nuove nuvole sospinte da Nord porteranno prima il grigio e poi un po' di acqua anche venerdì, con neve sopra i 1300 mt. Sabato mattina rifiata ma nuvole e nebbie saranno battute soltanto nella notte con domenica e nella mattina del dì di festa. Fino a lunedì sera, quando il flusso sarà non più da Nord, ma dalla Liguria: saliranno le temperature, ma le piogge si preparano per mercoledì, con neve sempre sopra i 1300 mt.