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domenica 22 marzo 2015

La Francia aspetta il ciclone Le Pen

LA STAMPA

Esteri

gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto premiano gli euroscettici e i neogollisti di sarkozy. I socialisti in difficoltà

La Francia aspetta il ciclone Le Pen

Oggi primo turno delle amministrative. Il Front National potrebbe diventare il primo partito

L’ennesimo exploit del Front National, la vittoria finale dei neogollisti, e la débâcle della maggioranza socialista: la Francia è chiamata oggi alle urne per il primo turno delle elezioni provinciali in programma su tutto il territorio della République, fatta eccezione per Parigi, la metropoli di Lione e alcuni territori d’oltremare. Secondo l’ ultimo sondaggio realizzato dall’istituto Ifop, il partito anti-euro di Marine Le Pen raccoglie per le preferenze del primo turno oltre il 30% delle intenzioni di voto, confermando lo statuto di primo partito di Francia ottenuto nel voto europeo dello scorso anno.
Subito dietro, al 29%, ci sono, stando alle ultime rilevazioni, i neogollisti dell’Ump alleati con i centristi dell’Udi.
I grandi sconfitti 
Nei ballottaggi di domenica prossima, il centrodestra guidato dall’ex presidente Nicolas Sarkozy potrà però facilmente issarsi al di sopra di Le Pen incassando le migliaia di voti del cosiddetto «Front Républicain», l’unione di tutti gli elettori che si oppongono alla La Pen. Il blocco Ump-Udi si prepara dunque a un possibile trionfo nel secondo turno e spera di poter poi presentare la vittoria come la prefigurazione di un’alternanza su scala nazionale nel 2017. In quest’elezione di primavera, con i timori di un’astensione record, la grande sconfitta dovrebbe essere la maggioranza socialista. Nonostante la breve schiarita nella parentesi di unità nazionale aperta (e poi richiusa) dopo gli attentati jihadisti di inizio gennaio a Parigi, il partito di Hollande viene accreditato nel primo turno ad appena il 20%. Alla fronda della gauche che gli chiede di mandare a casa il premier social-liberale Manuel Valls in caso di sconfitta, lui ha già risposto picche: «Il primo ministro resta al suo posto». Ma non è escluso un rimpasto al livello dei ministri.
paolo levi