ebook di Fulvio Romano

mercoledì 20 febbraio 2013

I ravioli di Moretta... Quando le ditte italiane cadono in mano alla Nestlè...

da La Stampa

Tonnellate di «ravioli» e «tortellini» al macero. Perché contengono più dell’uno per cento di carne di cavallo. La Nestlé sta ritirando in queste ore dal mercato europeo, Italia e Spagna in particolare, tutte le confezioni a marchio Buitoni di «Ravioli di brasato», nelle confezioni da 230 e 450 grammi, anche nella versione «promo», e i «Tortellini alla carne», da 230 e 450 grammi, «promo» e «pacco doppio», tutti con data di scadenza fino all’8 aprile. Perché ha verificato che nel ripieno ci sono tracce di carne equina. E sono, anche se di poco, «superiori all’uno per cento», il limite consentito dalla Ue. La carne è sana, come hanno accertato veterinari dell’Asl e Nas dei carabinieri. La questione però non è se ravioli o tortelli fossero o meno rischiosi per la salute dei consumatori. Il punto è che avrebbero potuto «ingannarli».

La scoperta è stata fatta una quindicina di giorni fa in Inghilterra, grazie a test sul Dna della carne contenuta nel ripieno dei due prodotti, simbolo della pasta fresca italiana. Dopo la contestazione, la Nestlé ha deciso prima di fare proprie analisi sui due prodotti. Poi il ritiro da centinaia di punti vendita.

Ieri mattina i Nas hanno ispezionato sia la sede legale di Milano della società, sia lo stabilimento di Moretta (nel Cuneese) dove vengono prodotti tutti i «Ravioli al brasato» e i «Tortellini di carne» destinati al mercato europeo, «per accertare la tracciabilità, le procedure di autocontrollo e il rispetto degli obblighi relativi al ritiro dei prodotti», come spiega in una nota il ministero della Salute, in cui si precisa anche che «l’Italia ha attivato i controlli per combattere la frode comunitaria sulla carne equina sin dallo scorso 11 febbraio, appena apprese le prime notizie dalla stampa, e dunque ben prima dell’approvazione della Raccomandazione della Commissione europea».

Nestlé non ci sta a fare la parte del «colpevole». Piuttosto si ritiene danneggiata. Manuela Kron, responsabile delle relazioni esterne, sottolinea: «Siamo vittime di questa presunta truffa. Noi abbiamo sempre prodotto ravioli e tortellini “cento per cento manzo”, salvo scoprire con le analisi che abbiamo ordinato dopo lo scoppio del caso in Inghilterra che nei lotti ritirati c’erano residui di carne equina. Anche in quei casi il fornitore garantiva carne di manzo al 100 per cento. Ora abbiamo cambiato fornitore e stiamo controllando che nelle nuove partite di merce venga rispettato quanto ci è stato assicurato, cioè il cento per cento di carne di manzo».

A Moretta, dove lavorano in duecento, ieri mattina i dipendenti si sono schierati a difesa dello stabilimento. «Per questa settimana potremmo passare da tre a due turni - hanno detto i rappresentanti sindacali, dopo la riunione con la direzione aziendale -. Ma è molto probabile che, con il via libera dalla Svizzera al nuovo fornitore, da lunedì il ritmo non solo riprenda ma aumenti, perché ci sarà la necessità di ricostituire le scorte sugli scaffali dei punti vendita».

Numerose le reazioni delle associazioni di consumatori: «Nestlé ha fatto bene a ritirare i prodotti, ma serve la tracciabilità di tutti gli ingredienti. La mancanza di regole rigide alimenta le mafie di tutti i Paesi» dice in una nota Adiconsum. «Un’intollerabile frode alimentare - sostiene Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente -. Chiediamo controlli severi e maggiore sicurezza nella tracciabilità». E la Coldiretti rimarca: «Il ritardo dell’Ue nell’adottare misure di trasparenza dell’informazione al consumatore, come l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime utilizzate, ha favorito il moltiplicarsi degli allarmi a tavola».

Mario Bosonetto

Andrea Garassino