ebook di Fulvio Romano

venerdì 22 febbraio 2013

Meteo ed elezioni. La neve sulle urne chi favorisce?

da La Stampa:

A vederla avanzare da lontano sembra la nuvola di Fantozzi. Quella che, in un impeto di iella, scaricava pioggia sul malcapitato ragioniere, mentre il resto del cielo era sereno.

In queste ore la perturbazione (vera) già presente su una porzione di Italia e che annuncia di incrudelirsi nei giorni delle elezioni assomiglia proprio alla nuvola di Fantozzi perché, sabato, a poche ore dall’apertura dei seggi, promette di scaricare neve copiosa su Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche, quindi soltanto sulle proverbiali regioni rosse. Certo, la domenica mattina la perturbazione si annuncia più equanime, perché dovrebbe innevare anche Piemonte e Lombardia, due regioni di orientamenti politici un po’ diversi da quelle collocate sulla dorsale appenninica.

Sono le prime elezioni politiche svolte d’inverno e qualche contrattempo si poteva preventivare, anche se - per capire se ci sarà per davvero un’effetto-inverno sulle elezioni - bisognerà attendere, perché non sarebbe la prima volta che il circuito meteo-mediatico crea un allarmismo ingiustificato od eccessivo. Ma se per davvero un terzo del Paese avrà le strade innevate o lastricate di ghiaccio, almeno due «categorie» di elettori potrebbero risultare falcidiate: gli anziani e i demotivati. E i partiti che intercettano in percentuale maggiore il voto degli «over 65» sono due: Pdl e Pd. Lo dimostra uno studio Itanes, che, all’indomani delle elezioni 2008, ha prodotto la ricerca più approfondita sulle caratteristiche sociodemografiche del voto ai principali partiti. Il Pdl (che aveva conquistato il 37,3% nazionale) nella fascia d’età sopra i 75 anni era addirittura al 54,2%: questo significa che un ultrasettentacinquenne su due aveva votato per Berlusconi. Stessa tendenza, ma attenuata nelle fascia 65-74: il 39,8% era per il Pdl, seguito dal Pd, che a fronte di una percentuale nazionale del 33,1% in questa fascia d’età risultava votato dal 38,2%. Tradotto in soldoni: nella fascia d’età tra i 65 e gli 85 anni, Pdl e Pd intercettavano alle ultime elezioni circa l’80% dei votanti.

E se davvero il freddo tenesse a casa tanti anziani, oltre a ridursi l’affluenza, aumenterebbe il peso specifico dei giovani e dei trenta-cinquantenni. Sempre secondo lo studio Itanes, nel 2008 erano due i partiti che andavano forte nella fascia 18-24: la Sinistra Arcobaleno e l’Italia dei Valori, due formazioni che oggi si sono federate in Rivoluzione civile e che hanno sicuramente ceduto una parte del loro elettorato al Movimento Cinque Stelle. Dunque anche il freddo aiuterebbe Grillo? Meno anziani e più spazio ai motivati alzeranno la percentuale del Cinque Stelle? Ne è convinto Nicola Piepoli, uno dei sondaggisti più esperti: «L’elettorato movimentista è più giovane, il più disposto ad affrontare il maltempo». Il gelo che rischia di bloccare le regioni rosse naturalmente non lascia insensibile l’unico partito dotato di una rete nazionale, il Pd. Dice il responsabile Organizzazione Nico Stumpo: «È la prima volta che si vota in febbraio, è la prima volta che si prevede neve su una parte del territorio nazionale, una situazione senza precedenti sulla quale ovviamente faremo il possibile per garantire il diritto di voto». Nessun allarmismo, nessuna intenzione di far sfoggio di una «struttura parallela», ma sicuramente il Pd metterà in moto operazioni locali per aiutare chi avesse difficoltà. A Padova il partito ha preparato una sorta di «servizio taxi» per persone anziane o disabili e analoghe iniziative potrebbero partire nelle prossime ore. Contando sul ricordo della formidabile catena umana che si faceva negli Anni Sessanta: «Ogni ora - racconta il reggiano Pier Luigi Castagnetti, allora giovane Dc - i rappresentanti di lista informavano chi si era recato alle urne, un drappello di ragazzini correva nelle sezioni di partito ad aggiornare le liste e chi ritardava, veniva cercato a casa. C’era un vero e proprio servizio per portare alle urne anziani e ammalati».

fabio martini

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