Il Pdl ligure è uscito dalla competizione con le «ossa rotte», passando dal 36,7% al 18,6. In pratica è un partito dimezzato: forse l’esclusione dalle liste degli «scajolani» non si è rivelata una scelta felice. La Lega Nord ha fatto persino peggio, diventando un terzo di quello che era (dal 6% al 2%). Il Pd pur vincendo a mani basse grazie alle disgrazie degli avversari tradizionali degli ultimi 15 anni, ha perso il 10% (dal 37,5% al 27,6). E poi c’è il fenomeno Grillo che ha raccolto in media il 32% diventando il primo partito ligure.
Tuttavia:
Il Pd ha fatto la parte del leone nella spartizione dei seggi del collegio ligure, conquistandone 14 (5 al Senato e 9 alla Camera) su 24 e lasciando alleati e avversari a dividersi i restanti 10 posti. Rispetto alle prime proiezioni sui seggi, il Pd ha guadagnato un seggio alla Camera a dispetto del Movimento 5 Stelle, che pur ottenendo un grandissimo risultato ha ottenuto tre deputati anzichè quattro. Il tutto è maturato per pochissimi voti, una cinquantina. Nel cambio ci ha guadagnato la provincia di Savona che ha portato a casa un parlamentare in più (ora sono 5).
Ecco comunque il riassunto della divisione dei seggi. Al Senato il Pd ne ha conquistato 5 (oltre a Donatella Albano, Roberta Pinotti, Massimo Caleo, Paolo Guerrieri, Vito Vattuone). Alla minoranza ne sono andati 3 così suddivisi: 1 al Pdl (Augusto Minzolini), Movimento 5 Stelle 1 (Cristina De Pietro), Lista Monti 1 (Maurizio Rossi). I 16 seggi della Camera sono stati così ripartiti: 9 al Pd (i savonesi Anna Giacobbe e Franco Vazio a cui si aggiungono Andrea Orlando, gli ex segretari del Pd Mario Tullo e Lorenzo Basso, Raffaella Mariani, Marco Meloni, Mara Carocci, Luca Pastorino). Un posto per Sel: il segretario regionale Stefano Quaranta. Ben tre e tutti savonesi i seggi del Movimento 5 Stelle: Matteo Mantero, Sergio Battelli e Simone Valente. Al Pdl 2 posti: Sandro Biasotti e Giorgio Lainati, 1 seggio alla Lista Monti con Roberta Oliaro.
Massimo Boero