ebook di Fulvio Romano

martedì 12 giugno 2018

“Che Imperia si ricordi di Angiolo Silvio”

LA STAMPA

Imperia

A 80 anni dalla morte un prolungato silenzio circonda un letterato e industriale illuminato a cui la città deve tanto

L’appello e il sogno della famiglia Novaro

“Che Imperia si ricordi di Angiolo Silvio”

La «Casa Rossa» ai piedi di Capo Berta che serviva ai marinai per individuare la rotta verso casa è uno scrigno di tesori familiari e letterari. Lo ha aperto per un giorno, a noi cronisti, la depositaria dei tanti, piccoli gioielli scaturiti da quella meravigliosa vita vissuta da Angiolo Silvio Novaro, poeta nato a Diano Marina, onegliese d’adozione, industriale illuminato (la famiglia era proprietaria dell’oleificio Sasso), pittore, traduttore, assaggiatore d'olio. Daniela Zago Novaro, moglie di Giorgio, pronipote di Angiolo Silvio, si è fatta carico di preservare e trasmettere la memoria dell’autore di «Pioggerellina di marzo» («Passata è l’uggiosa invernata/passata/passata»). «Mi rammarico che non si sia ancora pensato a promuovere qualche iniziativa visto che ricorrono gli ottant’anni dalla morte (il letterato Accademico d’Italia ma che non ebbe mai buon feeling con il fascismo, scomparve nel 1938 e al suo funerale a Imperia assistettero diecimila persone, ndr). Nessuno che si sia fatto portavoce: un silenzio che intristisce e addolora - s’accalora Daniela, trasformata in archivista per catalogare tutto il materiale conservato in casa - Anzi no, l’unico ad avermi contattato è stato Alessandro Quasimodo, figlio del premio Nobel Salvatore, che si sta impegnando perchè gli sia dedicato un francobollo. Però è Imperia che a mio avviso dovrebbe proporsi. Lui è stato generoso con la città nell’atto di stilare il testamento ma era fatto così e la sua generosità si è come riverberata in un lungo oblio».

Mentre il marito Giorgio, coi figli Silvio, 28 anni, ed Enrico, 32, ha ripreso il vecchio nome originario dell’azienda «Novaro» fondata nel 1860 da Agostino continuando a selezionare e commerciare olio, lei, Daniela, si è trasformata in una sorta di «vestale» che accudisce il fuoco sacro rappresentato dalle migliaia di lettere che Angiolo Silvio aveva ricevuto e spedito, dai brani, dai quadri, dalle foto, dalle dediche. Trascorre ore nella magnifica magione di famiglia per riordinare ricordi, frammenti di poesie, ambascerie....Angiolo Silvio Novaro era a contatto con le migliori menti dell’epoca, da De Amicis a D’Annunzio, da Sibilla Aleramo a Maria Montessori, ma anche con personalità del mondo industriale e politico. Mussolini, come suo solito quando qualcuno non gli andava a genio, lo tollerava e comunque ne ammirava il genio. Angiolo Silvio era avanti in tutto: anche nella pubblicità: l’olio Sasso era conosciuto in tutto il mondo. In quegli anni Imperia non aveva tema di venire scambiata per Imola e la «Casa Rossa» era crocevia di personaggi illustri. E adesso? «Io mi auguro che si rimedi a questi anni di mutismo sulla figura di questo grande personaggio - aggiunge Daniela - La nebbia che lo circonda e che circonda le sue opere dovrebbe essere diradata. Il mio, se mi è consentito, è un appello che vorrei passasse per disinteressato negli intendimenti e nello spirito anche se gli affetti mi àncorano a questa famiglia e al ricordo di Angiolo Silvio. Per il bene della città, sarebbe opportuno che, come un soffio tardivo su una pagina impolverata, si facesse qualcosa per parlare di lui. Ci mettiamo a disposizione di chiunque sia intenzionato ad allestire mostre, convegni, dibattiti». Nel frattempo, la famiglia sta preparando un sito Internet su quest’uomo, simbolo del suo tempo, sito curato dal web designer Luca Ramella. Dovrebbe essere pronto a giorni. Si troveranno tanti spunti interessanti su vita e opere di Angiolo Silvio Novaro. Alla fine ci vuole così poco per rendergli il tributo che merita(«Il cuore sempre aperto/per ciascuno che viene/Ci vuole così poco/a farsi voler bene»). 

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maurizio vezzaro