ebook di Fulvio Romano

martedì 12 giugno 2018

Scajola batte Toti ( l’antico è molto meglio del falso nuovo)

LA STAMPA

Imperia

“Un successo contro 

i sondaggi patacca”

Scajola: La gente vuole un sindaco che risolva i problemi

«E’ stato un grande successo. Di fronte a una parata di avversari ero in qualche modo da solo contro il resto del mondo, sia pur con una bellissima squadra di 120 candidati e 300 volontari: e ho ottenuto il risultato migliore, con 1500 voti di distacco dal secondo, Luca Lanteri (7397 contro 6012, ndr). Mi pare un dato molto significativo, tanto più quando veniva predicato, con un sondaggio patacca, un discorso opposto che mi vedeva addirittura al quarto posto». L’ex ministro Claudio Scajola, al suo rientro in politica per tentare di ottenere il suo terzo mandato come sindaco di Imperia, non nasconde la sua soddisfazione e si prepara al ballottaggio con Lanteri, fra due domeniche.

Ribadisce inoltre la definizione di «patacca» al «modello Toti» che candidava il suo avversario: «Non possono esistere modelli e diktat da fuori. Sono lieto che nel Ponente, con Ceriale, Alassio, Bordighera e Vallecrosia, si sia detta la parola fine a questo modello, che significa solo l’affermazione di una persona attraverso un’espressione delle autonomie». E aggiunge: «Imperia era l’unica città a non avere il simbolo di Forza Italia: c’era Forza Imperia. Berlusconi non avrebbe mai messo il simbolo di Forza Italia, col suo nome e la sua faccia contro di me».

Qual’è stata la formula vincente? «La città ha risposto al mio appello. La gente vuole un sindaco che risolva i problemi di Imperia, non sigle politiche vuote catapultate da fuori. Io sono andato in giro in mezzo alla gente, parlando dei problemi con i cittadini. Quando ho deciso di candidarmi per rendere un servizio a Imperia ho infatti pensato di dover avere un contatto più diretto con le persone. Ho girato casa per casa, negozio per negozio». Nonostante la sua lunga esperienza, lo schieramento di politici nazionali in appoggio ai suoi sfidanti lo ha fatto apparire come un candidato «contro il sistema», un «Davide contro Golia»: «Candidandomi, sono partito da un concetto: la città soffre e io voglio darle una mano. Nel darla, voglio ribellarmi contro chi non ha rispetto dei territorio e delle autonomie». Ancora: «Di fronte alla confusione dello scenario politico, con un atteggiamento di attenzione su Imperia “eterodiretto”, dove sono passati Salvini, Meloni, Gelmini, Del Debbio, Gasparri, per il centrosinistra Martina e Delrio, ho impostato una campagna col motto di “Imperia agli imperiesi”. come disse Pericle riferendosi ad Atene». Ora guarda al ballottaggio: «La distanza è ampia. I cittadini saranno liberi di scegliere fra me e il mio avversario». È già tempo di riprendere la campagna elettorale. 

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ENRICO FERRARI