Oggi, 23 novembre, è san Clemente, quarto papa e terzo successore di Pietro sul soglio di Roma, che muore verso la fine del primo secolo. Fu praticamente il papa che per primo impose il primato di Roma sulle altre chiese cristiane. Lo fece in una famosa (e lunghissima) lettera alla Chiesa di Corinto, in cui sconfessa i giovani locali che avevano "rottamato" i vecchi presbiteri ( un vescovo evidentemente non c'era ancora) colpevoli di "avarizia" e cioè di non imporre a Roma di versare più soldi alla chiesa di Corinto... Poco di nuovo sotto il sole... Già allora le questioni economiche sono al centro della vita della chiesa, già allora la rottamazione dei vecchi presbiteri era vista dai giovani fedeli come una risorsa da attuare senza indugi... Già allora l'apparato resiste contro i rottamatori...
Clemente I, sconosciuto credo a gran parte dei cattolici, rimase invece nella tradizione popolare, legato (ancora una volta) alla fase calendariale della sua festa, che cade proprio allo scadere dell'autunno e all' inizio vero dell'inverno.
Molti quindi i detti della meteorologia popolare che lo ricordano, sia in Piemonte che in Francia.
Anzitutto, il classico:
"San Clement, l'invern a buta i dent"
che non ha bisogno di commenti.
Quindi:
"Per san Clement, chita la smens"
e cioè, smetti di seminare, ché ormai è troppo tardi...
Un detto francese ricorda invece come, se l'inverno arriva dolcemente, arriverà appunto a san Clemente:
"Si l'hiver vient doucement,
vous l'aurez à saint-Clement".