Se a livello nazionale il 2012 è stato il quinto anno più caldo mai registrato, nella serie climatica secolare di Cuneo si è collocato invece al quarto posto. In cima alla classifica rimane ben saldo il 2011, con i suoi straordinari 13,51° di media annuale, tallonato a ruota dal 2007 (13,49°). Segue il 2003 (13,2°) dalla memorabile estate e quindi il 2012 che, con i suoi 13,1°, precede di pochissimo il 1997, data di inizio dei "bollori" globali. Così, è nell'ultimo quindicennio che registriamo i cinque anni più caldi, con un trend al rialzo termico che ha interessato tutte le stagioni. A confronto con la serie storica secolare, che parte dal 1876, il 2012 è stato di due gradi più caldo, con la primavera e l'estate che risultano le stagioni più decisamente al di sopra la normalità termica. Il nevoso finale di gennaio e la gelida prima metà di febbraio non sono bastati a riportare l'anno nei tradizionali binari climatici. Anzi, nell'inverno 2011-2012 (che ha sommato quasi un metro di neve) soltanto febbraio è stato al di sotto della media secolare, con un forte contrasto tra la prima parte gelida (il 5 giorno più freddo: -7,4° di media), ed un finale riscaldato invece dal Foehn. Per il resto, ad un gennaio molto caldo è seguito un marzo da record quasi assoluto: 12° di media contro i 12,1° del marzo 1997. Anche la primavera è stata alterna: dopo "l'estate marzolina", aprile è stato rinfrescato da piogge primaverili con -in più- una nevicata tardiva il giorno 11. Stessi contrasti nell'estate, che ha visto un 31,2° di massima il 25 giugno, mentre luglio ha riportato a tratti un freddo simile a quello del 2011. Agosto, al contrario, ci ha fatto ricordare l'estate torrida del 2003, con il giorno 21 il più caldo dell'anno (31,5° di massima). Ancora una volta siccità estiva, risolta poi dalle piogge settembrine (129 mm) e da quelle di novembre (135 mm), le più cospicue dell'intero anno. L'autunno è stato caldo, anche se non come nel record del 2011, con un'incursione gelida al finale di ottobre che, portando la neve "sulla foglia", sembrava promettere un inverno senza troppi disagi. E infatti dicembre ha dato retta alla tradizione popolare presentando una temperatura elevata, in media col ventennio del "Riscaldamento Globale", con una sola giornata di neve al piano (10 cm), ma con un generoso accumulo sulle piste di sci. Un anno dai fenomeni meteo contrastanti, con l'alternarsi di prolungate fasi di dominio anticiclonico interrotto da rapide e fredde incursioni artiche e, più blandamente, dai un tempo più consueti flussi atlantici, tradizionali apportatori di piogge e neve.
Fulvio Romano
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