Caterina d'Alessandria, figura più leggendaria che storica (fine III secolo, inizio IV) è stata molto amata dalla tradizione popolare piemontese, tanto che in quasi ognuna delle nostre cappelle quattrocentesche la santa è raffigurata con la ruota e la spada, strumenti del suo martirio e con il libro, ad indicare il suo profilo di donna colta, in grado non solo di discutere, ma anche di convincere dialetticamente i sapienti di Alessandria. Basterebbe questo profilo di donna dotta per valorizzare la figura di Caterina e fa specie che il Concilio Vaticano abbia espunto dalla liturgia il suo ricordo (riportato da poco nella liturgia facoltativa)' mentre - ad esempio- Teresa di Lisieux è stata valorizzata da Papa Vojitila come "dottore della Chiesa".
Le vicende della vita di Caterina ( il cui nome greco significa "pura") assommano leggende e fatti di tanti altri personaggi della tradizione cristiana, ma la costante della sua figura è l'Indipendenza , l'autonomia, l'amore per la cultura e la filosofia. Tanto da essere patrona dell'Università di Parigi, dei filosofi e degli studenti di filo e teologia...
La tradizione popolare, più generosa della chiesa nei confronti della santa, ricorda il 25 novembre con tutta una serie di proverbi dettati dalla fase stagionale, ormai prossima all'inverno.
Intanto la civiltà contadina colloca nel giorno della santa un'ultima "piccola estate":
"l'istà 'd santa Catlina a dura da la seira a la matina"
e poi, al solito, è un giorno di marca per il mese successivo:
"da santa Catlina a Natal 'n meis ugual"....
E, quindi, il preannuncio del freddo, della neve e dell'inverno:
"A santa Catlina la fioca 'n sla colina"
"Per santa Catlina o fioca o brina"
"A santa Catlina tira fora la fasina"
Simili i detti francesi, con l'aggiunta di un riferimento al periodo dell'anno, favorevole al nuovo piantamento di alberi...:
"À la sainte-Catherine,
tout bois prend racine"
Masolino di Panicale,
nella foto: Masolino di Panicale, Caterina tra i filosofi di Alessandria.