Torneremo al 1956?
Tradizione
popolare e statistiche dicono che gli ultimi giorni di febbraio sono
spesso i più freddi dell'intero inverno. Non sfuggirà a questa
abitudine il finale di mese che, dopo tre settimane di temperature
fredde, a tratti anche al di sotto della norma storica, ci riporterà
nella stagione più dura. Le “buriane” russe cominceranno a
filtrare da Nord Est soltanto nel fine settimana, proprio a partire
da quel San Mattia (sabato 24) che da sempre è visto come la porta
della primavera, oppure di un nuovo e più gelido inverno. E così
avverrà quest'anno, a meno di improvvisi cambi del quadro meteo. Un
lunedì ancora di nuvole e temperature accettabili, ma già tra
domani e mercoledì i nuovi sbuffi freddi arrivano dal Nord Ovest
contro lo sbarramento alpino. Si prevedono deboli nevicate sull'arco
montano settentrionale e occidentale, con possibili nevischiate anche
a bassa quota, specie a Sud del Po. Flussi umidi da Sud Est potranno
rannuvolare con qualche precipitazione il Basso Piemonte e, dopo una
tregua, sarà da domenica che il flusso gelido di buriana entrerà
nella padana portando ovunque le temperature minime ben al di sotto
del gelo per quasi tutta la giornata. Le previsioni a lungo termine
non sono a loro volta confortanti. Freddo e maltempo potrebbero
sconfinare fino ai primi di marzo.