ebook di Fulvio Romano

mercoledì 22 agosto 2012

Folklore meteo. San Sinforiano, l'inverno, la pioggia e il vino

Poco noto in Italia Sinforiano fu martire nel III secolo nella città di Autun in Borgogna. Celebre l'episodio del suo martirio, con la madre che dalle mura di Autun ( vedi quadro della cattedrale) lo esorta a credere nella vita eterna e a disprezzare quella terrena che era in procinto di perdere: " Vita non tollitur, sed mutatur" La vita non ti viene tolta ma cambiata... (frase passata poi nella liturgia cattolica).
Sinforiano da noi era conosciuto nelle valli alpine e ai confini con la Francia (a san Biagio della Cima -IM- ad esempio) e soprattutto lo era in Provenza dove al 22 di agosto veniva celebrato in pubbliche processioni per invocare la pioggia (che allora come oggi evidentemente mancava in questi periodi). Anzi, Saint Symphorien è il santo della pioggia quasi per antonomasia (un tempo era anche il
protettore dei falconieri).
Un detto francese dà al suo giorno anche un altro significato, quello di preannuncio dell'ancora lontano inverno:

"Beaucoup de belettes blanches à saint-Symphorien, disent que l'hiver est en chemin"

Ora, le belettes sono le donnole, animaletti ignorati dai nostri nipoti, ma che un tempo erano familiari nelle nostre campagne, chiamate, ad esempio a Boves, "Bèdôle" .
Per cui il detto significa che molte donnole bianche preannunciano un inverno in cammino, e cioè vicino.
La donnola (vedi foto) ha abitualmente una livrea rossiccia, che d'inverno tende però al bianco...
Curioso notare come un altro detto di san Sinforiano rinvii alla prossima vendemmia oltre che alla
pioggia. Un detto francese che possiamo tradurre così:

"La pieuva 'd san Sinfôriàn al matìn, a
farà bin al vìn" ...

Prosit.