lunedì 6 agosto 2012
Rimpiangendo Nicolini. Anche a Cuneo il banale contro l’effimero?
Vauro, ricordando Renato Nicolini, ha scritto oggi sul Manifesto:«Non c’è posto per il re dell’effimero nel regno del banale». O meglio diremmo: “Non c’è e non c’era posto....” visto che dagli Anni ’80 anche la cultura si è entropizzata (con la “e”)...sia nel “Paese grande" che nel “paese piccolo”. Noi ricordiamo ancora quando a Cuneo si scatenò, dalla fine degli anni ’80 appunto, la grancassa di partiti e “parrocchie” varie (che aspiravano a piazzare i loro adepti-clientes nei posti che contano, quelli remunerati, della cultura) contro l’Effimero. “L’effimero, l’effimero...." Ripetevano a iosa. "Basta con l’effimero". E volevano dire: “Facciamo invece l’eterno" (cos’è il contrario di effimero?), che magari stia anni e anni senza pubblicare bilanci, succhiando dagli Enti (e cioè da noi) milioni e milioni di euro, senza dover rendere conto a nessuno. Comodo: gestire i soldi pubblici da privati, anzi - a volte- passando dal pubblico al privato... Meglio allora era il periodo degli Assessori alla Cultura, come da noi Nello Streri (che giganteggia nella nostra storia comunale), che almeno (allora) rispondevano agli elettori e dovevano portare i bilanci in Giunta e in Consiglio comunale!
Se a Roma Nicolini se la prendeva con Veltroni, Rutelli e le loro cerchie, noi qui a Cuneo con chi dovremo prendercela per il “banale” e lo sperpero che hanno regnato nella “cultura” per tanti anni? Anche se, nella recente campagna elettorale, nessuno ha tirato fuori questo bubbone...