ebook di Fulvio Romano

mercoledì 29 febbraio 2012

25 gradi a Cuneo e Mondovì


Dopo una nottata fresca e flussi da Ovest, in tarda mattinata arriva lieve foehn da Sud Est che fa lievitare le colonnine dei termometri a 25 gradi ed oltre... E pensare che neanche tre settimane fa eravamo a venti sottozero! Non era mai successo, dal 1900 ad oggi... Giorno bisesto, giorno bislacco.

venerdì 24 febbraio 2012

Sabato 25, ore 21 a Valdieri: Martino e l’Orso, alle origini del Carnevale


Martino e l'Orso

Santi contadini ed animali mitici dell'inverno alpino

Valdieri, Parco Alpi Marittime,
Piazza regina Elena 30,
Sabato 25 Febbraio 2012
ore 21.


Alla vigilia del Carnevale alpino di Valdieri che ha quale protagonista l'Orso di paglia di Segale Fulvio Romano, studioso di tradizioni locali, giornalista collaboratore de La Stampa parlerà di Santi contadini e animali mitici dell'inverno alpino.

È dal Medioevo che il calendario contadino narra la storia dell'Orso della Candelora che annuncia - con la fine del suo letargo - la fine dell'inverno. Le nostre valli, che hanno ritrovato l'Orso nei carnevali della tradizione, potrebbero essere lette e percorse sui sentieri tracciati con i toponimi che ancora oggi ricordano quella remota presenza. Percorsi che a loro volta s'intrecciano con altri sentieri, su cui si conservano le tracce, anch'esse mitiche, di un dimenticato santo della devozione popolare. San Martino che, dopo l'ultima estate, dava inizio, insieme al letargo dell'Orso, all'inverno contadino.






Luogo: Sede del Parco Alpi Marittime
Comune: Valdieri (CN)
Regione: Piemonte
Info Email: info@parcoalpimarittime.it Info line: 0171 97397

giovedì 16 febbraio 2012

Dopo quarant’anni siamo tornati alla Baìo...



Questa è la Baìo di oggi, 16 febbraio 2012, quella del Villar, sopra Sampeyre. La prima Baìo l’abbiamo vista nel 1972...

Dopo i ghiaccioli tutto sembra primavera...



Ecco i ghiaccioli che decoravano i nostri tetti fino a ieri... I rèfoli di Foehn li hanno già squagliati...

martedì 7 febbraio 2012

In ricordo del grande Claude Gaignebet, morto domenica a Parigi




Ricordando la sua conferenza, nel 1994 a Cuneo ,sul Capo Tribù della Valle delle Meraviglie e ricordando i suoi straordinari libri: Le Carnaval, A plus haut sens, Arte profana e religione popolare nel Medioevo ... Antropologo, etnologo, ultimo studioso dei miti indoeuropei, univa cultura profonda e interdisciplinare, capacità di stupire, creatività, ricerca continua e libertà intellettuale.
Puoi sentirlo e vederlo in questo video:
http://www.archivesaudiovisuelles.fr/FR/_video.asp?id=905&ress=2898&video=100812&format=68

E’QUESTO IL SITO DELLA STALINGRADO DEL FREDDO!


Ecco dov’ è collocata, in via Monea nelle campagne di Villanova Solaro, la capannina Arpa che ha registrato in questi giorni valori termici inferiori ai -20 gradi e che ha reso il piccolo centro del Cuneese la “Stalingrado del gelo italiano”.... Si trova in un campo di mais in zona bassa e piuttosto umida, facile preda dei geli di buriana in arrivo da Est. Ieri erano 23,8° sotto il gelo, oggi circa -22°... Un premio a chi la fotografa con la neve!

venerdì 3 febbraio 2012

LA GATTA E GLI ORSI


La gatta che ospitiamo d’inverno abbraccia gli orsetti... ma si scoccia se la fotografo.

giovedì 2 febbraio 2012

ECCO LA MAPPA DEL GELO PER LUNEDì 6 FEBBRAIO, ORE 6...



Mappa del gelo previsto fra 102 ore... Le zone rosse sono a -22°, quelle violette (dove c’è Cuneo) tra i -15° e i -18°, Asti ed Alessandria, quasi -20°! Più tranquillo il mare nostrum: -6°,-7° ad Imperia...

2 FEBBRAIO ORE 9: IL TEMPO A CUNEO E AL NOSTRO MARE


lunedì 30 gennaio 2012

IN RITARDO LA NEVE, CHISSA’ LA PRIMAVERA?


Trenta, trentacinque cm di neve sugli altipiani, un metro o quasi al Pancani e, via via, un’interessante sequenza di dati che interrompono il lungo digiuno di questo inverno. La domanda è ora su quando finirà tutto questo inverno in ritardo. Eh sì, perché il bel tempo d’antan ci aveva troppo bene abituati e già assaporavamo profumi di una primavera quanto mai anticipata. Le previsioni ci parlano di un periodo di geli siberiani duri e di neve che cade ancora. Il tutto fino al 10 e forse oltre. Poi, chissa’? Ricorriamo allora alla cabala dell’Orso della Candelora che - come sappiamo- nella notte del 1° febbraio esce dalla sua tana ed osserva il cielo. Se vede chiaro, torna a dormire per 40 giorni almeno. Se vede scuro annuncia festoso la primavera. Chiaro e scuro... Sarà la Luna presente o meno, oppure il cielo coperto o sereno? Vedete voi... La luna è al primo quarto e verso mezzanotte, quando l’Orso si sveglia, risplenderebbe (se sereno) in cielo. Mercoledì sembra debba essere coperto, con fiocchi in aria... Primavera anticipata o ritardata? Vedremo.

domenica 29 gennaio 2012

E, dopo l’Orso, Valentino...


Il 14 febbraio cade la festa di san Valentino. Dovremmo dire: "dei" Valentino, visto che è piena la tradizione antica di santi che rispondono a questo nome, oggi divenuto invece sinonimo di giornata dell'innamoramento da consumo. La civiltà contadina e montanara ne aveva fatto una cartina di tornasole di come sarebbe stata la primavera. A san Valentìn lou merlou mounto al pin: s'al ven qu'al a jai, na belo primo fai; s'al ven qu'al volo vio, la primo vai marìo. L'uccello dalla cui scelta di restare sul pino oppure di svolazzarsene via dipenderebbero le sorti di una bella oppure di una cattiva primavera, è qui il merlo. Diventa invece una gazza in un'altra versione, provenzale, del detto: A san Valentin l'agasso mounto oou pin; se noun li jai, ti tengues panca gai. E quindi: se alla gazza non piace rimanere sul pino, tu non rallegrarti ancora per l'arrivo- che non è così vicino- della primavera. E' quindi, quello di Valentino, un altro giorno marcatempo che - crediamo non a caso- si riferisce ad un periodo topico dell'anno: 12 giorni dopo la Candelora e 40 prima dell'Annunziata. E cioè dodici giorni dopo l'inizio, e quindi termine, del Carnevale dell'Orso e quaranta prima dell'inizio "ufficiale" della primavera contadina, scandito il 25 marzo dalla fine delle vijà. Periodo di geli invernali perduranti, tali da bloccare ancora la ruota del mulino: A san Valentìn la rôa a giassa davant al mulìn. A volte, invece, primo sciogliersi delle acque ghiacciate delle bealere: A san Valentìn le bialere aj dan camìn. Primi segnali dunque dell'arrivo di arie più tiepide, come sintetizzava la civiltà di Langa assaporando nelle narici i primi sentori dei venti del Mediterraneo: A san Valentìn tute le arie diventô marìn. Insomma, A san Valentìn la prima a l'è daosin, la primavera è vicina ed è tempo (in montagna) di andare nella vigna con le forbici adatte alla potatura: A san Valentìn pio i stezouire e vai a l'outìn. Ma è curioso notare che, se la civiltà contadina era giustamente interessata a marcare i tempi dei suoi lavori incipienti, era tuttavia anche tributaria di una tradizione magmatica remota che nella festa del 14 febbraio risuscitava la vicenda narrata in una Chanson de Geste della metà del secolo XIV ed intitolata alla storia di Valentin et Orson. Che erano due fratelli, figli della regina Bellissant, di cui uno, Orson, era stato rapito, infante, da una Orsa che l'aveva allevato come fosse un plantigrado, facendolo diventare un Uomo Selvatico. Fino a che, reincontrato il nobile fratello, Valentino, magnifico cavaliere, e fattosi battere in duello da questi, tornò a quella civiltà dorata da cui era stato inopinatamente sottratto dall'amore dell'Orsa. Il 1° febbraio: la festa dell'Orso; il 14 quella di san Valentino. Così la civiltà contadina tracciava nel suo calendario l'ordito e la trama di una storia antica.

Resisteranno i nostri piantini di fiore alla neve?

Siamo arrivati alla svolta di questo strano inverno 2011-2012. Cercavamo la scorsa settimana di divinare nella nostra sfera di cristallo digitale i primi, ancora lontani, accenni di neve che potessero manifestarsi. E ci sembrava che la situazione dovesse cambiare verso la fine di questa settimana. Sembrava che la potenza dell'Anticiclone, che finora ha dominato in lungo e in largo sul nostro Basso Piemonte, potesse essere indebolita dalla ripresa dell'Atlantico. E, di più, che i flussi umidi provenienti dall'Atlantico potessero cozzare con l'aria gelida proveniente da Est, con la logica ed inevitabile conseguenza del ritorno dell'acqua e della neve, anche in pianura. Uno scenario che allora appariva ancora lontano e del tutto ipotetico, ma che ora - a pochi giorni, a poche ore dalla scadenza del fine settimana- ci appare più chiaro ed ormai quasi deciso. Insomma, non fatevi ingannare dal sole pieno che troverete ancora giovedì mattina: sono gli ultimi sprazzi dell'inverno-primavera di quest'anno che esala gli ultimi suoi rèfoli di gradevoli tepori. Lo pensavamo ieri con rammarico mentre, sulla balza collinare che ci è cara, cercavamo un sito adatto per quei teneri piantini di Hypericum calcynum e di lonicera, alias caprifoglio, che avevamo sottratto all'oblio dei clienti del supermercato scegliendo di piantarli comunque - nonostante i già aperti germogli verdi- nel nostro rustico giardino all'inglese. Il sito lo abbiamo trovato in cima ad una ripa difesa dalle forsizie: la terra non vi era gelata, un ricco strato di foglie riparerà -speriamo- queste promesse di colori e di profumi fino alla prossima ed ormai imminente primavera. Prima, però, sarà la neve a ricoprire il nostro casotto di collina, in un letargo ritardato e probabilmente (lo speriamo) quanto mai breve. Le nuvole cominceranno ad arrivare giovedì sera, poi continueranno venerdì con qualche pioggetta verso notte, ma con quota neve ancora alta. Sabato, foschie con nuvole, ma i primi fiocchi dovrebbero cominciare verso sera-notte con la quota del gelo scesa ormai fino agli altipiani. Deboli e radi da principio i fiocchi domenica mattina, ma sarà verso l'imbrunire -anticipato dalle nuvole- che la precipitazione assumerà le desuete vesti della nevicata vera e propria. Un bianco strato che si formerà anche fino a 400-350 metri di quota, insomma, un po' dappertutto. Intanto le colonnine scenderanno tanto da far nevicare anche a quote più basse ancora nel lunedì, mentre il tutto finirà martedì mattina presto. Ma, anche per dopo, nella prossima settimana, si può prevedere un tempo perturbato a tratti. Questo il quadro attuale. Inutile dire che in qualche modo il nostro antico calendario contadino è, ancora una volta, rispettato. Domenica è il primo giorno della Merla mentre giovedì è il tempo dell'Orso e giovedì della Candelora. In più: da lunedì è cambiata la Luna che, ricordiamocelo, è ancora quella di gennaio.
romano.fulvio@libero.it