ebook di Fulvio Romano

domenica 28 luglio 2013

E gli "inchini " diventano strusci..... Schettino e Garzòn fanno scuola

LA STAMPA

Italia

l’episodio riapre le polemiche SULLA PRESENZA dei «giganti del mare» in laguna

Venezia, la super nave sfiora la banchina

I testimoni: ha evitato l’impatto per venti metri. La Capitaneria: “Nessuna anomalia nella manovra”


Il paradosso è quello della città d’acqua che scherza con il fuoco: se la Carnival Sunshine passasse in fianco al Titanic gli farebbe ombra. Nave da crociera, 102 mila tonnellate di stazza, 272 metri di lunghezza, 35 di larghezza e 62 di altezza. Ieri mattina a Venezia intorno alle 11 e un quarto è passata davanti a Riva Sette Martiri, un respiro prima di San Marco e, non si sa come né perché, ha «scodato» ed è arrivata a poco e anzi pochissimo dalle fondamenta. Venti metri, dicono testimoni oculari che hanno fotografato, filmato e denunciato. E tra la super nave e la fondamenta c’erano un vaporetto e piccole imbarcazioni private.

Nessun pericolo e niente di strano o di sbagliato assicura la Capitaneria di Porto: «Alle ore 10.36 è entrata dalla bocche di Lido la motonave Carnival Sunshine, bandiera Bahamas, tonnellate di stazza lorda 101.353, diretta alla stazione marittima, dove si è ormeggiata alle 12.06. Durante la navigazione dalla bocca di Lido alla banchina, effettuata come previsto dalle vigenti disposizioni, con due piloti a bordo e due rimorchiatori d’ausilio, da quello che risulta a questa autorità marittima non si sono verificati problemi di alcun genere, per quanto riguarda la sicurezza della navigazione». Conferma Sandro Trevisanato, presidente del terminal crociere di Venezia: «La Capitaneria di porto ha effettuato le verifiche: sotto il profilo della sicurezza non vi sono state anomalie e non sono state compiute irregolarità».

Anche dalla Carnival è arriva una smentita: «La nave è passata a 72 metri dalla riva seguendo l’itinerario previsto e ben entro i limiti consentiti. In quel momento la nave era sotto il comando del pilota del porto e la distanza dalla riva è stata verificata sia da Carnival sia dalla Guardia Costiera sulla base dei dati del Vdr (voyage data recorder) della nave stessa».

Roberto Ferrucci, un testimone, racconta quanto avrebbe filmato con il telefonino: «Anziché navigare al centro del canale la nave ha sfiorato la riva, stringendo pericolosamente un vaporetto dell’Actv. Sicuramente il comandante ha preso male la manovra, anche se dietro a lui c’era il rimorchiatore. Dopo si è raddrizzata». Parla anche a nome di altri testimoni, giura che dieci giorni fa è accaduto un episodio simile. Ferrucci ha girato il materiale all’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Gianfranco Bettin, che ha firmato una nota: «Vorremmo sapere da chi di dovere quale sia la vera ragione di questo passaggio ravvicinato che, più che un “inchino”, assomiglia a uno “struscio” molesto quanto rischioso. Il decreto Clini-Passera va applicato al più presto».

Il decreto Clini-Passera, figlio del disastro Concordia, vale per tutta Italia ma Venezia fa eccezione. Per la sua fragile, irripetibile struttura, servono altre e più alte misure che all’atto pratico lasciano la situazione così com’è. A ottobre, si dice, arriva la soluzione ma in realtà si decide solo come decidere, cosa scegliere tra i progetti che tolgono le grandi navi dal cuore della laguna. Ma bisogna poi avviare i progetti, i cantieri e trovare i soldi, dai 170 milioni di euro del progetto più costoso ai (poco) più economici. Nuovi canali da scavare (due sul tavolo, Contorta Sant’Angelo o una sorta di circonvallazione della Giudecca)? «L’episodio conferma la presenza di un alto rischio, che stiamo affrontando» commenta il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.

ANNA SANDRI


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