ebook di Fulvio Romano

giovedì 4 luglio 2013

Buongiorno di Gramellini. Stato doble ( a Dolcedo e dappertutto...)

LA STAMPA

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Stato doble

Dolcedo, provincia di Imperia, lo Stato non ha una voce sola, ma un’orchestra di dissonanze. Il luogo è piacevole e negli anni passati un centinaio di italiani, svizzeri, olandesi, inglesi e tedeschi di medio benessere, per lo più pensionati, decide di farsi la casa sulla collina. Si stipulano mutui, si prosciugano risparmi. Intanto il Comune autorizza, la Provincia autorizza, la Sovrintendenza autorizza e le casette crescono sopra quel tappeto di carte bollate, fino alla festosa inaugurazione. Un giorno in procura arriva un esposto: a Dolcedo esiste un piano di bacino e le abitazioni sorgono in zona proibita. La Provincia ritira i permessi. Ma mica la Provincia di Kuala Lumpur. Quella stessa Provincia di Imperia che li aveva rilasciati, d’accordo con la Soprintendenza e il Comune.

Naturalmente il funzionario X ignora ciò che aveva timbrato il funzionario Y, mentre nell’aria risuona lo slogan nazionale: «Non è di mia competenza». La magistratura sigilla le case. Sfrattati e stremati, i proprietari non hanno più occhi per piangere, solo denti per digrignare. I giornali stranieri si indignano assai. Ma che Stato è, domandano gli ingenuoni, uno Stato che tratta da abusivi i medesimi tapini a cui aveva dato il permesso di costruire? Pare che in altre lande europee viga la curiosa usanza di considerare gli uffici pubblici come dita della stessa mano, non come i tentacoli aggrovigliati di un polpo dissociato. Da noi il palazzo dei burocrati è sempre in contraddizione con se stesso. Si chiama incertezza del diritto. Ma un Paese che getta nel panico i pensionati d’oltreconfine, può seriamente pensare di attrarne gli industriali?

Massimo Gramellini